Questo è uno di quei post che richiedono la massima prudenza, perché si rischiano i conati dietro ogni angolo. Il sito mamamia.com ci illustra una gradevole alternativa all’uso che alcune donne fanno della placenta: l’orsacchiotto di placenta.
Come è noto alcune donne consumano la placenta subito dopo il parto, come le gatte. Questo perché sono dell’idea che la placenta aumenti i livelli di ferro e ossitocina nella madre, parametri poi trasmessi al figlio mediante l’allattamento, anche se la scienza è assai scettica sull’argomento. La placenta viene consumata in capsule (moda che ha convinto anche alcune vip tipo Kim Kardashian o Nikki Reed) o come frullato (preferenza invece di Hilary Duff), ma c’è anche chi si è spinta con il ragù, e pure qui nel Bel Paese. Alcune però proprio non ce la fanno, quindi c’è chi ha pensato anche a loro: come fare per mantenere un ricordo tangibile della gioia del parto? L’orsacchiotto di placenta.
L’artista che l’ha realizzato vende anche il kit per consentire a tutte di cimentarsi nella creazione. La placenta va aperta e risvoltata, poi essiccata e spennellata con albume d’uovo, così da renderla malleabile e una volta plasmata con la sagoma (che si presume essere presente nel kit in vendita), andrà cucita, fino a creare questo amore di pupazzo. Ovviamente poi andrà messo in un barattolo di vetro con alcool, perché beh, senza potrebbe putridire. Così facendo, finalmente, la vostra casa avrà quel tocco thriller che tanto ci ha appassionato negli anni ’90 con Il Silenzio degli Innocenti.
L’orsetto è stato presentato qualche mese fa a una mostra di giocattoli a Newcastle, ancora non sappiamo se il suo kit sia o meno andato a ruba.
ps.
ma al posto di questo show dell’orrore, un bel bracciale di placenta come la cara Alanis Morissette?