L’argomento di oggi si basa su un nuovo caso antropologico legato al mondo della maternità estrema. Questa volta la fonte non proviene da uno dei soliti gruppi (tipo quello della Sabry, per intenderci), ma da quello di mamme e genitori di una scuola media nel casertano. È sempre più in voga da parte dei genitori di tenere gruppi sui social, in particolare su WhatsApp, dove poter ricevere comunicazioni scolastiche, orari delle lezioni, novità didattiche e, perché no, anche per confrontarsi. Ma, a quanto pare, c’è anche dell’altro…
Quello che salta subito all’occhio è l’inusuale aggressività nelle risposte contro l’autrice del post, questo perché non si tratta del solito gruppo delle “mamme pancine”, infatti altrove, come minimo, le avrebbero fatto un monumento (in latte materno). Qui no. Non sappiamo quanti anni abbia il “piccolo”, ma per stare alle scuole medie due conti ce li possiamo fare. Mette i brividi anche la velata ipotesi che questo “piccino” venga magari ancora allattato al seno perché, se così non fosse, cosa intendeva dire la madre con “viene cresciuto in un contesto d’amore” e “è normale che cerca sua madre nelle ore in cui non la trova”?
Sono seguiti quindi altri commenti.
Sono seguiti poi alcuni interventi slow, fino alla precisazione della signora Marina:
Con un piccolo aggiornamento oggi… visto che tutta questa polemica su quel gruppo è nata quattro giorni fa…
Che sia questo il fantastico nuovo incipit di una nuova puntata della serie “I Temibili Avversari della Pagina“? Lo scopriremo!
Ah, domani pubblico il nuovo capitolo del segreto di Patrizia! Clicca qui per il capitolo 1
Vostro, D.