È difficile che qualcosa riesca ancora a stupirmi. In questo caso, però, devo ricredermi. Scopriamo -visivamente- lo scrigno dell’amore, una sorta di reliquiario che alcune mamme pancine utilizzano per i “loro figli”. Ma cos’è esattamente? Scopriamolo.
Se lo avessi scoperto prima lo avrei inserito, senza dubbio, nel capitolo del mio libro relativo ai “giorni della rugiada”, per chi se lo fosse perso può trovarlo QUI.
Ho ingrandito l’immagine della lettera, di seguito il testo (con tutti gli errori del caso, per non spezzare la magia):
PICCOLA ELENA NON SEI PIU PICCOLA <3
ORA SEI GRANDE DA UN ANNO SEI SIGNORINA
IN OCCASIONE DI QUESTA RICORENZA IO
VOGLIO REGALARTI IL MIO SCRIGNO DEL
AMORE. LO USAVO IO MA ADESSO È TUO.
OGNI MESE NOI DONNE PERDIAMO UN
BAMBINO.. QUEL BAMBINO NON VOLEVA
MORIRE MA NOI NON POSSIAMO FARCI NIENTE
QUI DENTRO HO TOLTO I MIEI E HO MESSO I
TUOI, LI HO CONSERVATI PER TE. PUOI ASCOLTARLI
PARLARE CON LORO E DIRE E PROMETTERE CHE SARAI UNA BRAVA MAMMA
LA TUA MAMMA – (MACCHIA ROSSA)
Mi sono permesso di chiedere un parere al mio amico Ennio Preziosi, psicologo terapeuta di professione. Non sarà qualificato come la plurilaureata Elisabetta, ma accontentiamoci.
Aiuterei la signora a esplorare il tema dell’attesa, dei tempi per diventare genitori e nonni e poi analizzerei con lei ipotesi varie sulle conseguenze future – nella psiche della figlia – di questa raccolta. Il tutto con in mente l’ipotesi diagnostica che figurarsi dei bambini negli assorbenti possa denotare spunti allucinatori propri di una condizione al limite con la psicosi.
Tutta questa storia mi ricorda l’ultimo #PancinaHot, se ve lo siete perso lo trovate su Instagram cliccando QUI.
Per leggere l’epilogo di questa storia clicca QUI.