Si è concluso domenica l’evento di tre giorni del FOXCircus di Milano. Io sono stato lì presente domenica, in occasione del panel sulle serie TV legate al tema della “paura” e del paranormale. Essendo io una sorta di creatura onnisciente, in merito al telefilm The X-Files, sono stato invitato per parlare proprio di questo.
L’intervistatrice, la giornalista Marina Pierri, ci ha però anche chiesto: voi credete negli UFO e negli alieni? Le ho risposto con una storia. Ritengo altamente probabile che, nell’universo, esistano altre forme di vita simili alla nostra: il Sole è una stella comunissima e, tra quattrocento miliardi di altre stelle nella nostra galassia, la presenza di condizioni simili a quelle del nostro sistema planetario è matematica. Ciononostante, queste ipotetiche forme di vita non potranno mai giungere qui, sulla Terra e, pertanto, tutte le robe sugli avvistamenti e sui rapimenti, le considero prive di fondamento.
L’astrofisica Margherita Hack concordava con me: il pianeta ‘abitabile’ più vicino a noi dista venti anni luce e ciò vuol dire che la luce, che viaggia a 300.000/km al secondo, impiega la bellezza di venti anni per arrivare da quello fino alla Terra. Ora, se noi potessimo viaggiare anche solo a un centesimo di questa velocità, ci vorrebbero duemila anni per giungere su quel pianeta. Di fatto, significa che, oggi, laggiù, sarebbero giunti i Fenici, se ne avessero avuto i mezzi. E l’evoluzione tecnologica non c’entra nulla: niente può viaggiare alla velocità della luce, come chiarito nel Postulato di Einstein, quello su cui si basa la Teoria della relatività (per chi si fosse perso la smentita, i neutrini della Gelmini non superarono alcunché).
Il problema è che molti ignorano la differenza tra il tecnologicamente impossibile e il fisicamente impossibile. Per fare un esempio banale: cento anni fa era tecnologicamente impossibile parlare in diretta con qualcuno dall’altro lato del mondo, mentre è fisicamente impossibile fare il bagno nudi nella lava di un vulcano e uscirne vivi. Superare la velocità della luce rientra in quelle cose fisicamente impossibili. Nonostante ciò, c’è chi sostiene che, un giorno, potrebbero esistere delle “navi generazionali”: enormi astronavi che, pur non viaggiando alla velocità della luce, potrebbero giungere dopo millenni in altri punti della galassia, con a bordo degli umani che vivrebbero tutta la loro esistenza in quattro mura. Immaginiamo la gioia nel vivere una vita intera su un’astronave, morirci e sapere che sarà il destino di tuo figlio, di tuo nipote e di altre migliaia di generazioni dopo la tua. Mi sento di considerarla un’ipotesi improbabile.
Distrutto dunque il sogno di chi aspettava la visita di E.T. Qualche anno fa comunque, credo nel 2008, ci fu nella mia città una sorta di sagra della pizza. Per l’occasione, vennero montati, in un parco, tre enormi palloni a gas bianchi, che avrebbero dovuto simboleggiare delle mozzarelle di un noto caseificio locale. Io ero a casa di amici, mi affacciai dalla finestra e, di sera, quei palloni luminosi sembravano comporre un triangolo. Ripresi la scena per circa quindici secondi con un cellulare Nokia dell’epoca di Pappagone e lasciai trascorrere tre anni.
Nel 2011, tutti avevano dimenticato quella situazione. Presi quindi questo video, lo caricai in rete con la dicitura “UFO”, il nome del parco e… BOOM! Articoli di giornale, interviste di esperti, un sito americano specializzato in incontri ravvicinati scrisse un approfondimento in merito (oggi ridotto a tre righe a questo indirizzo), una donna intervistata per strada descrisse una scena surreale che in nessun modo potrebbe aver vissuto realmente. Su Facebook decine e decine di post di gente che sosteneva di aver visto l’UFO.
Il video è questo, caricato su YouTube da “lufos.net”, creduto autentico.
Bene: mi rendo conto che, vivendo un periodo storico dove c’è gente convinta che la Terra sia piatta e che l’Australia in realtà sia un ologramma, gli “UFO” parrebbero quasi normali e plausibili, ma quando dunque leggete storie su avvistamenti di astronavi aliene, prima di crederci, assicuratevi che non si tratti di un perfido manipolatore psicopatico, impegnatosi a riprendere delle mozzarelle volanti.