Oggi affronteremo il tema della “letteratura d’avanguardia”. Pare infatti che tutti gli amministratori di pagine Facebook o di canali YouTube con oltre i 500.000 fan diventino, superata la soglia, in automatico degli scrittori provetti. Quindi la letteratura è il minimo comune denominatore di qualsiasi artista, non è più un’arte a sé.
E se mia nonna arrivasse a 500.000 fan con i suoi video di cucina? Facciamole scrivere almeno il nuovo “Assassinio sull’Orient Express”! Giusto no? Manco roba attinente a quello di cui l’artista parla quindi. Gli esempi concreti si sprecano. Le case editrici più importanti, individuato “l’artista”, scrivono una lunga email di elogi per poi arrivare al propostone. Sono le stesse case editrici che uno scrittore esordiente non riesce neanche a immaginare di poter contattare. Risulta essere fuori portata persino la vecchia che lava i pavimenti in quegli uffici, figuriamoci un responsabile editoriale.
“Eh ma Distruggere, tu sei sempre acido e vedi sempre tutto con il dente avvelenato”. Questo è sicuro. Magari mi sbaglio, magari a tutti questi personaggi non viene fatto scrivere un libro per via del loro seguito sul web, ma perché sono realmente delle stelle nascenti della letteratura italiana. C’è Fabio Volo in piazza! Diamine! Esaminiamone comunque qualcuno, giusto per fugare i dubbi. Il fatto che abbiano, casualmente, tutti un discreto seguito sarà una coincidenza.
Ovviamente come doverosa premessa: io sono libero di leggere quello che voglio e di avere un’opinione al riguardo. Sono inoltre consapevole che il mio pensiero non sia giustamente condiviso da tutti. Ripeto anche che questo è un blog la cui lettura non è obbligatoria per legge, quindi, nel caso, si può tranquillamente passare oltre se i suoi contenuti non fossero graditi.
Fine della premessa.
Oggi nell’attesa di una coincidenza in stazione mi sono messo un po’ a cazzeggiare alla Feltrinelli. Comodo e ‘felice’ su una delle loro poltrone in finta pelle.
- The Blonde Salad di Chiara Ferragni, edit. Mondadori.
Cosa possiamo dire in merito a quest’opera? Come pregio ha quello di essere in linea con quello che fa la signorina Ferragni sui social network. In sintesi è un suo album fotografico di 16 euro con delle didascalie e paragrafetti. Nella mente dell’autrice dovrebbe trattarsi di una sorta di manuale destinato alle sue fan. Una bibbia indispensabile per sapere cosa indossare in ogni occasione. Ma è realmente così? Analizziamo un pezzetto che è la sintesi di tutto il libro. Nel capitolo sul “come vestirsi per andare a scuola”, Chiara delucida le sue seguaci sul non andare in classe vestite da troie e ci racconta del suo banalissimo zainetto a spalla, fin qui nulla da dire, poi…
[su_quote]Per l’università è diverso, diventa più naturale anche usare una shopper o borse più grosse e strutturate. Come quelle di Céline o una Birkin di Hermès.[/su_quote]
Per chi non lo sapesse, le borse Birkin partono da 6000 euro. Sono appena 6000 caffè in fin dei conti. Quindi io mi chiedo: ma quale universitaria italiana si presenta in classe con una Birkin? Ma neanche a Harvard credo. Qual è il target di riferimento di questo libro? Paris Hilton? Di sicuro non sono le sue followers che ammontano a oltre 1Milione, perché se in Italia ci fossero davvero un milione di persone con la borsa Birkin, a palazzo Chigi ci sarebbe Miranda Priestley e non Renzi (e quasi quasi…).
Sorvoliamo poi sugli altri capitoli “Come vestirsi per stare in casa” (essenziale)… “Come vestirsi per un red carpet” (un problema che si pongono tutte)… “Come vestirsi per andare in barca” (colbacco e poniova?). In definitiva un libro esilarante e demenziale.
Okay. Salutiamo la Ferragni e passiamo oltre.
- Sotto le cuffie di Favij, edit. Mondadori.
Favij è un ragazzino diventato famoso su YouTube per via dei suoi video incentrati sui videogame. Di recente è stato addirittura protagonista di un film uscito al cinema. Le squilibrate sulle loro bacheche “Woow è il più bel film della storia del cinemaaa!!” … Il cadavere di Fellini a furia di girare sarà arrivato in Giappone. All’inferno lo conosceranno a memoria, proietteranno solo quel film e “Troppo Belli” con Costantino Vitagliano. Questa opera da premio Oscar su MYmovies è valutata 1,4 su 5. Ha un punteggio più alto addirittura “La corazzata Potëmkin” (non scherzo, verificate), la famosa ‘cagata pazzesca’ parodiata nel film di Fantozzi.
Su questo libro non mi sento di esprimere giudizi, ogni parola è superflua. Vi lascio però la prima recensione che ho trovato su Amazon e che più mi sento di condividere.
- Stati d’animo su fogli di carta di Francesco Sole, edit. Mondadori.
Libro che in libreria propinano nel reparto narrativa, ma che per decifrarlo occorrerebbe la Stele di Rosetta. Se non lo avete mai visto vi invito ad andare su Amazon e a sfogliare l’estratto gratuito. Se questa è narrativa allora io adesso vado dalla mia professoressa di narrativa delle medie, la signora Elena, e le infilo su per il culo “Il Giardino segreto”, libro con cui mi fece nauseare per tutto l’anno durante le sue ore. Avrei voluto il libro di Francesco Sole, lo ammetto, lo si legge tutto in 15 minuti. Frasi per lo più banali, c’è chi dice, come questo ragazzo in questo video al minuto 2:30, che molte siano anche di altri autori, ma a me non interessa. A me basta aprire una pagina a caso e leggere in uno scarabocchio…
[su_quote]Ho voglia d’estate. Niente fon, niente WhatsApp, niente chiamate. Solo spiagge, amici e belle giornate.[/su_quote]
“Eh Distruggere, ma tu con Sole hai il dente avvelenato perché non rispose alla tua email”. Facciamo parlare gli altri allora, su Amazon ci sono 75 recensioni e la media è di 1 su 5, copio le prime 4:
Puoi però aprire una pagina a caso e dire cosa vedi. Una sorta di test di Rorschach.
- Starmale di Emanuele Martorelli, edit. Chiarelettere.
Nulla da dire, lo considero un prodotto discreto con un’ironia intelligente. E io per l’ironia esco pazzo. Ma qui il ragionamento è diverso. Martorelli è uno che ha iniziato a “intrattenere” scrivendo. Non si è messo a fare i video con le parrucche per poi scoprirsi scrittore. Per me è una differenza sostanziale.
Abbiamo finito qui? Ma no, ci sono tantissimi altri libri di cui si potrebbe parlare, ma il mio treno stava arrivando. Sarà per una seconda puntata (forse).
“Eh Distruggere, ma che differenza c’è allora tra il tuo libro e quelli di questi signori?”
Prima di tutto la mia comunicazione è sempre stata esclusivamente in forma scritta. Seconda cosa, nessun editore “big” è venuto da me dicendomi, tra le righe, “sei un inetto, ma ci servono i tuoi followers, scrivici un libro”. Per chi non lo sapesse, un anno fa esatto, un piccolo editore mi propose di scrivere un libro in base a delle cose CHE GIÀ erano scritte sulla mia pagina Facebook. Accettai, ma dopo pochi mesi l’editore si rivelò essere poco serio, quindi abbandonai IO il progetto. Successivamente, visto che il libro era ormai già scritto, inviai il manoscritto ad altri editori ed eccoci qui, il mio libro uscirà a inizio dicembre di quest’anno. Terza cosa, il mio libro parla di ironia, di sarcasmo, di cattiverie, non mi sono distaccato dal mio tema. Inoltre è la storia del personaggio “Distruggere”. Non è che ho scritto una favola sui mini pony. Tipo ClioMakeUp che fa video sul trucco e il 5 novembre è uscito il suo romanzo con Rizzoli. Che magari sarà anche bello, non lo so, ma è stata scelta ClioMakeUp da una delle più potenti case editrici italiane per via del suo talento con la penna o perché ha quasi 2Milioni di fan su Facebook? Perché a mia zia che fa l’Avon da trent’anni non la caga nessuno?
ps.
Sì, lo so. Alle mie spalle in foto è capitato “The China Study”. Cristosantissimo. Lo eliminerò con photoshop appena avrò voglia.